Il premier Draghi ha dichiarato che non riferirà in Parlamento prima di incontrare Biden alla Casa Bianca. Conte deluso.
Il leader del M5S ha dichiarato di essere deluso dalla decisione del presidente Draghi di non andare a riferire in Parlamento sulla questioni delle armi prima di partire per gli States. Nonostante le continue e insistenti richieste da parte di Giuseppe Conte, Mario Draghi non cambia programma. Il premier si presenterà in Aula solo al suo ritorno dagli Usa il 19 maggio.
I tempi stringono, fa sapere Palazzo Chigi e non c’è tempo anche per andare a riferire in Parlamento. Martedì all’alba Draghi partirà per Washington dove incontrerà il presidente Biden. Inoltre, come sottolinea il premier “la richiesta è isolata”, ovvero l’insistenza per cui Draghi vada in Parlamento prima degli Usa arriva soltanto dal leader dei 5 stelle.
Conte insiste ma Draghi va dritto verso Washington
La richiesta insistente di Conte si basava sulla questione delle armi da inviare in Ucraina. Ma non solo, nelle ultime ore per il M5S è nata una nuova protesta, ovvero quella sul catasto. La modifica seguita al colloquio tra Draghi e Salvini ha trovato il dissenso di Conte che ha definito questa modalità “irrispettosa”. Il M5S sembra accendere fuochi da qualsiasi miccia poiché è partita all’attacco nella sua campagna elettorale, che come dice lo stesso Conte “dopo un anno la dialettica politica deve riprendere”.
Conte e i 5 stelle non possono imporre a Draghi di presentarsi in aula né è previsto alcun obbligo. Ma il leader pentastellato insiste sul fatto che il Parlamento può riunirsi anche di domenica, se proprio è una questione di tempo. Perché “dopo 70 giorni di guerra credo che sia giusto per il governo esprimere una valutazione e che ragguagli sull’evoluzione del conflitto, sulle iniziative intraprese e le direzioni verso cui sta andando. Ed è legittimo che il Parlamento, ma direi l’intero popolo italiano, possa valutare ed esprime attraverso i propri rappresentanti, una nota di indirizzo, valuteremo quale“.